Jean-Jacques Rousseau als Kulturkritiker (eBook)

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Miriam Reiling
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Lingua: Tedesco
Editore: GRIN Verlag
Codice EAN: 9783638863513
Anno pubblicazione: 2007
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Descrizione

Studienarbeit aus dem Jahr 2003 im Fachbereich Rhetorik / Phonetik / Sprechwissenschaft, Note: 1,3, Eberhard-Karls-Universität Tübingen (Neuphilologie), Veranstaltung: Rhetorik der Kulturkritik, Sprache: Deutsch, Abstract: Wenn wir den Namen ‚Jean-Jacques Rousseau’ hören, so verbinden wir damit sicherlich zuallererst den Mythos des edlen Wilden („bon sauvage“). Und wenn es sich auch nur um einen Mythos zu handeln scheint, so weiss Rousseau doch genau, worüber er schreibt, denn: er hat ihn gelebt. Rousseau, der ja schliesslich auch in der zivilisierten Gesellschaft lebte, bekam auch diese Seite mit. Wer könnte also besser als er das Paradox, wie es in der Forschung heißt, zwischen dem „homme de la nature“ und dem „homme civilisé“ beschreiben? Doch da scheint auch das Problem zu liegen: Wenn wir nämlich die Forschung anschauen, so gibt es unendlich viel Literatur über genau dieses Thema. Vor allem geht es in der Forschung darum, zu beweisen, dass Rousseau mit seinem edlen Wilden und seinem zivilisierten Menschen ein Paradox aufgestellt hat. Unter anderem findet sich ein Artikel darüber im ‘Dictionnaire de Rousseau’. Das Thema des Paradoxes scheint also zur Genüge diskutiert worden zu sein. Trotzdem soll hier anhand der Konzepte des „homme de la nature“ und des „homme civilisé“ die Kritik Rousseaus an der Gesellschaft aufgezeigt werden. Dabei werden die beiden discours Rousseaus jedoch unter einem etwas anderen Gesichtspunkt miteinander verglichen: Es geht hier um die Frage, inwieweit sich vom ersten zum zweiten discours im Hinblick auf die Bilder der Gesellschaft eine Verschärfung der Kritik Rousseaus zeigt. Es werden sich sowohl Gemeinsamkeiten, wie aber auch Unterschiede in diesen beiden discours finden, was das Bild der Gesellschaft betrifft. Da in der Forschung eben oft der zweite discours hauptsächlich dazu herangezogen wird, um das Paradox zu erläutern, so soll hier eine Analyse des ersten discours zeigen, dass durchaus schon hier Vergleiche zwischen dem Naturmenschen und dem zivilisierten Menschen gemacht werden. Demnach beginnt auch schon hier die Kritik Rousseaus, die sich in drei zusammenhängende Hauptthesen gliedern läßt: „La nature avait fait l’homme bon, et la société l’a fait méchant ; la nature avait fait l’homme libre, et la société l’a fait esclave ; la nature a fait l’homme heureux, et la société l’a fait misérable.“ (Gustave Lanson: Histoire de la littérature française, Paris 1906, S. 770).